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Anatomia contabile del comparto stampisti (2020-22)

16 luglio 2024
Editoria
Dati e statistiche di settore
Materie: CER Giornale Newsletter
Stampo per ceramica

Analisi economico-reddituale: la capacità di fare business.
Il settore degli stampisti per ceramica, osservato attraverso un rappresentativo campione di 16 società omogenee nei tre anni, ha continuato ad incrementare le vendite anche nell’anno 2022 ma con una percentuale, non più a due cifre, pari adesso al +7,24% passando da 92,7 a 99,41 milioni di euro di fatturato nell’ultimo esercizio esaminato. La redditività lorda operativa invece diminuisce decisamente e se la guardiamo in percentuale al valore prodotto, ritorna leggermente sotto al livello di due anni prima. Infatti, l’Ebitda, cioè l’utile calcolato a conto economico prima del livello degli ammortamenti/svalutazioni e degli interessi passivi nonché delle tasse, evidenzia nella colonna delle percentuali un valore pari al 7,47% del valore prodotto nell’ultimo anno, contro il 9,38% dell’anno prima e il 7,64% dell’anno ancora precedente. Alla base di questo declino reddituale c’è il trend negativo del Valore Aggiunto percentuale, declino che non essendosi fermato con la diminuzione della fiammata inflazionistica, adesso prosegue anche in termini di valore assoluto dopo il buon incremento dell’anno precedente.  
Nonostante questo peggioramento, il fatturato per addetto continua il suo trend positivo passando da 187 mila euro a 203 mila euro a dimostrazione che la redditività è un risultato che dipende sì dalla quantità, ma molto anche dalla qualità in particolare quando si tratta di aziende tecnologiche.
In questo settore il lavoro assorbe la maggior parte del valore aggiunto generato. Infatti, ben il 75% del valore aggiunto risulta poi assorbito dalle retribuzioni relative al personale. La relazione interna aziendale tra valore aggiunto generato e assorbito è la chiave di volta che sostiene l’architettura dei conti economici, distinguendoli tra quelle con maggiore o minore capacità di generare reddito.
Se al declino del Valore Aggiunto non corrisponde un proporzionato contenimento dei costi del personale, che anzi aumentano in valore assoluto, diventa inevitabile l’erosione dell’Ebitda. 
Attenzione però a non guardare a questi numeri dal punto di vista sbagliato. 
Nelle imprese quando capita questa situazione di redditività declinante, la soluzione non è tagliare il personale ma metterlo in grado di produrre un maggior valore aggiunto.  
La media di valore aggiunto per addetto del settore degli stampi per ceramica è di circa 74 mila euro. Diminuendo di una unità i dipendenti di quanto diminuirà il valore aggiunto prodotto? Non è calcolabile numericamente e chi guarda solo a bilancio queste proporzioni facilmente sbaglia poi le decisioni successive. È infatti compito del vertice aziendale “valutare” il rapporto di ogni dipendente con il valore aggiunto da esso prodotto. E se tale rapporto appare troppo basso deve essere migliorato gestendo le funzioni e le motivazioni della persona. Ovviamente il valore aggiunto non dipende solo dalla produttività, ma anche dalla qualità del prodotto e dal marketing con cui lo si valorizza nelle scelte dei clienti, vincendo il confronto con i propri concorrenti e questo fa capire l’importanza di una continua attività di benchmarking.
 
Proseguendo nell’analisi del conto economico di questo settore osserviamo che si è poi recuperato qualche cosa a bilancio con minori ammortamenti ed altri costi operativi, ma la flessione reddituale continua nei vari livelli del conto economico: l’Ebit, cioè il risultato operativo netto passa dal 4,71% al 3,62%; il Risultato Corrente (RC) che passa dal 4,3% al 3,39% , fino all’Utile Finale (UF) che dal circa 3,65% si riduce al 2,66% sempre rispetto al valore della produzione (cioè fatturato sommato algebricamente alle variazioni di magazzino e ad altri proventi operativi). 
Tutto questo si riassume graficamente nella pagina “Come lavora economicamente” del report completo dell’analisi di settore, pagina dedicata a chi meno comprende dai numeri i meccanismi aziendali, in cui la fetta rossa della torta che evidenzia l’entità dei miglioramenti possibili è peggiorata al 20% (considerando anche la parte rosa dei noleggi e affitti) dal 13% dell’anno precedente.
 
Analisi economica previsionale: la forza statistica delle ondate favorevoli o contrarie alla gestione.

Statisticamente le “previsioni” riguardanti l’Ebitda% dello scorso anno erano con probabilità maggiori, pari al 56% propense per una diminuzione, che in effetti si è realizzata. Per i bilanci dell’anno successivo (2023) invece le probabilità del possibile andamento reddituale propendono maggiormente (59%) per una forchetta contenente la percentuale dell’Ebitda tra il 6,4% e l’8,5% dei ricavi.  Come sempre, ricordiamo che non si tratta di vere previsioni ma semplicemente di “possibilità statistiche”, determinate dalle forze di azione e reazione insite in qualunque variazione riguardante una serie di dati e che la gestione più o meno accurata del management può rivoluzionare in un senso o nell’altro, ma che comunque si trova a dover affrontare (pensiamo al classico andamento alternato delle scorte nei magazzini ceramici di una volta non gestiti just in time).   
 
Analisi finanziaria: la capacità e la forza di sostenere il business.
La situazione finanziaria di questo comparto industriale è ben evidenziata dalla fila più bassa dei grafici circolari sulla destra della scheda di analisi del bilancio, che mostrano un quasi azzeramento dei debiti finanziari al netto della liquidità (PFN posizione finanziaria netta). Quindi una situazione mediamente molto tranquilla e con potenzialità di utilizzo di credito per future necessità. È vero che si sono fermati gli investimenti, azzerati dopo essere stati circa il 6 % del fatturato nell’anno precedente. Ma se andiamo a vedere il grafico della struttura finanziaria nel report completo dell’analisi di settore, non ci sono dati con il segno meno. È positivo anche il Margine di Tesoreria MdT, cioè il “conto corrente generale” del bilancio, che evidenzia un saldo dato dalla differenza di altezza tra i due rettangoli rossi, con i debiti finanziari di breve termine inferiori alla liquidità disponibile. Nello stesso grafico si evidenzia anche un buon Capitale Circolante Netto (scalino tra i rettangoli verdi) che significa equilibrio di fondo tra la scadenza dei debiti e la durata di riconversione in denaro degli asset. 
Il CF Ciclo Finanziario di incassi e pagamenti si accorcia in entrambe le voci e peggiora nella differenza: è vero che dai clienti si incassa prima degli anni precedenti, ma è altrettanto vero che si paga ancora prima ai fornitori, con una differenza che da 20 giorni di maggior dilazione ottenuta dai fornitori è passata a soli 8 giorni essendo le DF Dilazioni da Fornitori pari a 85 (dai 112 giorni precedenti) e gli IC Incassi da Clienti pari a 77 (dai 92 giorni precedenti)  La situazione finanziaria viene riassunta figurativamente nel grafico “Come paga” del report completo dell’analisi di settore, pagina dedicata a chi meno comprende dai numeri i meccanismi aziendali, nel quale grafico la fetta rossa, che evidenzia l’entità dei miglioramenti possibili è ben contenuta al 14% della torta completa.
 
Analisi dei rating: qualità ed affidabilità sintetizzate in un indicatore.

Nella pagina delle tabelle di rating del report completo dell’analisi di settore, osserviamo una valutazione di massima qualità per i due metodi della parte alta, cioè quello del Mediocredito Centrale e quello di Basilea 3, mentre viene espressa una buona valutazione, ma comunque nella fascia di incertezza da parte dello Z score di Altman (ZSA) pari a 2,4 . Riassumendo però idealmente le caratteristiche economico-finanziarie di questo settore in un valore unitario di rating valutato coni metodi e le misure della scala S&P, ma secondo calcoli da noi semplificati, otteniamo comunque un ottimo valore AAA+ in miglioramento rispetto all’AAA- espresso nell’esercizio precedente, soprattutto grazie al miglioramento del rischio finanziario (questo valore può essere letto decodificando con lo smartphone il QR code in basso a destra della pagina singola di analisi del bilancio di settore).
 
Analisi dell’Equity Value: il valore per gli azionisti con i classici moltiplicatori di borsa.
Chiudiamo questa analisi calcolando l’Equity Value di settore, cioè il valore per gli azionisti di questo comparto osservato come se fosse un’unica società. Questo settore evidenzia un valore delle sua azioni in calo che lo porta, contabilmente, dai circa 44 milioni di euro dello scorsa analisi ai circa 39,7, valore a cui corrispondono questi moltiplicatori di borsa: 

  • valore dell’impresa su Ebitda EV/EBITDA di 6,5volte (da 6,3); 
  • Prezzo/Utile (P/U)  14,5 dalle 12,6 volte precedenti; 
  • Prezzo/Valore di libro o Price/Book (P/B) 1,0 volte dalle 1,1 precedenti. 

Se si acquistasse a questo prezzo si utilizzerebbe una Leva Finanziaria (LF) pari a 1,3 volte, cioè si acquisterebbe un valore di 1,3 volte superiore al prezzo pagato (invariato rispetto al valore dell’analisi dello scorso anno) finanziandosi però con i debiti della società, quindi al lordo di tali debiti. 
 
Analisi di confronto con alcune realtà spagnole con attività similari.
Se per avere un minimo raffronto internazionale con il distretto di Castellon andiamo ad aggregare alcune realtà spagnole attive in questo settore, emergono questi valori nei dati principali ed è facile raffrontarli con quelli visti in precedenza:
 
Settore stampisti spagnoli
Redditività:
Ebitda 12,95% in calo da 15,26%
Ebit 8,9% in calo da 11,4%
UF 6,35% in calo da 7,41%
 
Finanza:
Pfn 29,1% ( a debito) in calo da 32,5%
DF 70 giorni in calo da 78
IC 153 in calo da 157 giorni
 
Rating:
ZSA  3,2 in aumento da 3,1
S&P  A+
 
Equity e moltiplicatori:
EV/EBITDA 7 volte
P/U 9,7 volte
P/B 1,1 volte
LF 1,5 volte

(Articolo di Alfredo Ballarini - alfredo@ballarini.info per CER Giornale NEWS, luglio 2024)