Vai alla lista notizie Notizie USA: crescita resiliente e solide prospettive 22 aprile 2025 Editoria Materie: CER Giornale Newsletter Salva nei preferiti ll 2024 si è rivelato un altro anno difficile per il mercato delle costruzioni negli Stati Uniti, penalizzato da alti tassi ipotecari, inflazione, carenza di manodopera, aumento dei costi dei materiali e dei prezzi delle case che hanno influenzato le scelte di investimento degli acquirenti. Considerando l’ultimo quinquennio, il settore residenziale statunitense ha sostenuto l’evoluzione degli investimenti fino al 2021 (+5,7%). Nel biennio 2022-‘24 il timone è passato al non residenziale (+5,9%) e al genio civile (+4,7%), mentre il residenziale ha evidenziato un andamento negativo (-2.5% CAGR 2022-’24). Secondo i dati Prometeia, il valore totale degli investimenti in costruzioni ammonta nel 2024 a 1.697 miliardi di $ (+2% CAGR 2022-’24). Dopo un triennio 2019-2021 di forte espansione gli investimenti nelle nuove costruzioni residenziali risultano in caduta nel 2022-2024 (-4,6% CAGR). Nel 2024 tengono le ristrutturazioni che hanno contribuito a quasi i ¾ della crescita del totale degli investimenti residenziali, pari a 663 miliardi di $. Gli housing starts sottolineano la debolezza dell’andamento delle nuove costruzioni. La dinamica degli avvii di cantiere evidenzia il rallentamento in corso: dopo un calo del 9,6% nel corso del 2023, i nuovi cantieri sono diminuiti di un ulteriore 5% nel 2024. La discesa dei livelli di attività è “appesantita” dai cantieri approvati ma non ancora avviati, a livelli record se rapportati alla situazione complessiva del mercato delle costruzioni Secondo gli ultimi dati dell’U.S. Census Bureau gli housing starts privati a febbraio hanno raggiunto 1.501.000 di nuovi cantieri, +11,2% rispetto a gennaio, ma -2,9% rispetto a febbraio 2024 (1.546.000). Le unità abitative private che hanno ottenuto la concessione edilizia a febbraio risultano 1.456.000, -1,2% rispetto a gennaio e -6,8% rispetto a febbraio 2024 (1.563.000). I completamenti di alloggi di proprietà privata a febbraio erano 1.592.000, -4,0% rispetto a gennaio e -6,2% rispetto a febbraio 2024 (1.698.000). Segnali positivi emergono dalle vendite di nuove case unifamiliari, che a febbraio 2025 hanno raggiunto 676.000 unità, secondo le stime pubblicate dall’U.S. Census Bureau e dal Department of Housing and Urban Development, +1,8% rispetto a gennaio e +5,1% rispetto a febbraio 2024 (643.000). Il prezzo di vendita medio è stato di $ 487.100. Le vendite totali di case esistenti sono aumentate del 4,2% da gennaio a febbraio, raggiungendo i 4,26 milioni di unità, secondo la National Association of Realtors. Su base annua, le vendite sono calate dell’1,2% (in diminuzione rispetto ai 4,31 milioni di febbraio 2024). Il prezzo medio delle case esistenti per tutti i tipi di alloggi è di $ 398.400, in aumento del 3,8% rispetto a un anno fa ($ 383.800). Le stime Prometeia evidenziano per il 2025-2026 incrementi nel comparto residenziale pari a 1,4% e 3,2%. Il miglioramento delle condizioni di finanziamento e l’aumento della capacità di spesa delle famiglie potrebbero garantire agli investimenti in edilizia residenziale un impulso più forte rispetto a quanto ipotizzato. L’alleggerimento graduale dell’inflazione anticipa la prosecuzione della fase di rientro dalla politica monetaria restrittiva da parte della FED, con impatti favorevoli sui costi di finanziamento delle famiglie e sulla domanda di mutui. In un contesto macroeconomico favorevole lo shortage abitativo è stimato mantenere elevata la domanda di abitazioni e gli investimenti residenziali. Di contro, i dazi dell’amministrazione Trump potrebbero generare tensioni sui prezzi al consumo, imponendo alla FED un atteggiamento più prudente nella gestione dei tassi di interesse e, conseguentemente, agendo in maniera negativa sulle condizioni di accesso ai mutui. Allo stesso modo l’applicazione dei dazi su Canada, Messico ed altri Paesi fornitori, potrebbero ridurre la disponibilità di materie prime utilizzate nel settore delle costruzioni, impattando in modo sfavorevole sullo sviluppo dei cantieri. Situazione simile si verificherebbe in caso di stretta sull’immigrazione, considerata l’elevata incidenza di lavoratori irregolari sul totale nel settore delle costruzioni USA. (Articolo di Sara Seghedoni pubblicato su CER il giornale della ceramica n.410)