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Scenari di decarbonizzazione al 2030 e al 2050 per il settore ceramico.

07 giugno 2024
Ambiente e sostenibilità
Materie: ETS e Opt-Out Efficienza e Decarbonizzazione
Forno

Lo studio Boston Consulting Group analizza le opzioni tecnologicamente disponibili nell’ambito della decarbonizzazione per le industrie "hard to abate", tra cui  quella della ceramica.
 

La decarbonizzazione delle industrie hard to abate, tra cui anche quella ceramica, rappresenta una delle sfide maggiori che il sistema industria nazionale ed europeo saranno chiamate ad affrontare nei prossimi decenni.
Uno studio condotto dalle associazioni dei settori industriali energivori (tra cui anche Confindustria Ceramica) insieme a Boston Consulting Group (BCG) analizza le reali possibilità di decarbonizzazione al 2030 e 2050 per i settori cosiddetti "hard to abate", che includono ceramica, chimica, cemento, carta, fonderie, vetro e acciaio. Questi settori rappresentano il 20% delle emissioni totali italiane, con la ceramica che contribuisce per circa l'1%.

Lo studio, dopo aver analizzato le sfide per il prossimo decennio per questi settori – accelerazione di ricerca e sviluppo, potenziamento delle infrastrutture, e garanzia di accesso a vettori energetici green – discute le reali possibilità di utilizzo dei vari vettori di decarbonizzazione:

  • L'idrogeno verde sarà competitivo con il gas naturale dal 2040, mentre l'idrogeno blu sarà preferibile nel periodo di transizione, anche se gli scenari  produttivi e distributivi restano incerti.
  • Il CCUS è disponibile per chimica, cemento e acciaio, ma non per la ceramica e altri settori. Il 90% dei siti ceramici ha emissioni di CO2 inferiori a 50 kt/anno e le soluzioni tecnologiche per la cattura sono ancora in sviluppo. Si esplorano sinergie di Distretto per il CCUS, con un utilizzo previsto del 16% della CO2 catturata entro il 2030.
  • L'elettrificazione varia tra settori in termini di adozione e maturità tecnologica (TRL). Nel settore ceramico, sono previsti forni ibridi con TRL 8-9 e un fabbisogno di 4.000 GWh/anno per elettrificare il Distretto di Sassuolo.

Lo studio evidenzia quindi che la decarbonizzazione dei settori "hard to abate" è possibile, ma richiede una forte collaborazione tra industria e istituzioni, investimenti significativi e un approccio coordinato per garantire l'accesso a tecnologie e infrastrutture adeguate e l’utilizzo di un mix di leve.

Per saperne di più:

Paper - SCENARI DI DECARBONIZZAZIONE - Studio sui settori “hard to abate”

 

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