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Tecnologie e servizi per la decarbonizzazione

21 ottobre 2024
Materie: CER Giornale Newsletter
Impianto fotovoltaico a tetto (Xiber)

Le soluzioni tecnologiche innovative integrate (come impianti fotovoltaici, sistemi di cogenerazione e idrogeno verde) per la sostenibilità ambientale e per la riduzione dei costi ed emissioni a disposizione dei produttori di piastrelle.

Nel panorama industriale odierno la ricerca di soluzioni per l’efficientamento energetico è una priorità crescente, soprattutto in settori ad alta intensità energetica come quello ceramico. La sostenibilità ambientale, unita alla necessità di ridurre i costi operativi, spinge le aziende a innovare e adottare tecnologie avanzate. Diverse imprese all’avanguardia si sono distinte per il loro impegno nel fornire soluzioni tecnologiche innovative, capaci di trasformare il modo in cui il comparto ceramico gestisce il consumo energetico. Tra queste XIBER Energy Solutions di Vimodrone (Milano), che fa parte di TESYA (gruppo internazionale composto da 25 società con forte radicamento locale dislocate in 15 Paesi specializzato nella fornitura di servizi sofisticati e soluzioni integrate B2B altamente personalizzate per le costruzioni, la gestione di cantieri, magazzini e logistica, la generazione di potenza elettrica e meccanica e la transizione energetica) e che è la ESCo nata per accompagnare i clienti industriali nel percorso della transizione, fornendo soluzioni integrate per l’efficienza energetica, la riduzione dei costi operativi e delle emissioni di CO2. Le soluzioni XIBER integrano diverse tecnologie chiavi in mano, con il beneficio di avere un unico interlocutore in tutte le fasi del progetto. Nel luglio del 2023 XIBER ha acquisito Zanotti Energy Group e il suo team di professionisti, tra cui Andrea Zanotti, attuale Chief Technical Officer di XIBER, che da oltre quindici anni opera nel mondo dell’asset management, dell’ingegneria e dei servizi avanzati per impianti di produzione di energia. Ad oggi gestisce 933 impianti fotovoltaici, per un totale di 180 MW. 
“Per il comparto ceramico – dice Andrea Zanotti - offriamo soluzioni energetiche di diverse tipologie (impianti fotovoltaici, impianti co/trigenerazione, sistemi di accumulo e gestione dell’energia, illuminazione efficiente, sistemi di pompa di calore) completamente integrate nel processo di produzione, con l’obiettivo di ridurre i costi operativi e le emissioni di CO2”. Il focus è sulla formula ESCo e sul ridotto impatto finanziario che possono richiedere questi investimenti. “Le tecnologie disponibili – continua Andrea Zanotti - per efficientare il settore ceramico sono tante e con interessanti ritorni finanziari sull’investimento. Il segreto di un progetto di successo dipende principalmente dalla qualità tecnica del progetto stesso, unito all’integrazione di processo. Oggi non tutte le aziende ceramiche possiedono già un impianto fotovoltaico sul proprio tetto, o nei terreni limitrofi collegati con cavo diretto (grazie alla normativa sulle Solar Belt). Ogni azienda ceramica dovrebbe, inoltre, implementare un motore di cogenerazione per la produzione di energia elettrica combinata al recupero del calore”. La corretta integrazione di queste due tecnologie ha un interessante bilanciamento del carico e, se ben gestite, porta a notevoli abbattimenti dei costi energetici. “Chi possiede o realizzerà tali tecnologie presso il proprio stabilimento conclude Zanotti - dovrà successivamente (nel giro dei successivi 24 mesi), analizzare i flussi energetici per l’implementazione di sistemi di accumulo stazionari. L’evoluzione tecnologica in campo energetico è in grande fermento. Il comparto industriale dovrebbe essere affiancato da società specializzate del settore capaci di lavorare al fianco di Energy Manager interni per pianificare il processo energetico, e contrastare le contrazioni di mercato dovute all’oscillazione del prezzo dell’energia”. Grazie alla modalità contrattuale in formula ESCo, le aziende possono concentrare i loro investimenti finanziari sul proprio business e non sulle soluzioni energetiche. XIBER, essendo ESCo certificata UNI 11352, propone questa tipologia di contratti: l’investimento in CAPEX viene fatto direttamente da loro; al cliente resta il pagamento di un canone concordato in modalità full service, così da poter affrontare la transizione energetica con maggior efficacia. 

CPL Concordia (che è una società cooperativa italiana con sede a Concordia sulla Secchia in provincia di Modena), la quale progetta, realizza e gestisce sistemi energetici, è oggi, invece, focalizzata sui trend della transizione energetica con particolare riferimento a biometano, fotovoltaico e idrogeno. Il mercato dell’idrogeno nei settori industriali è in fase di forte crescita grazie ai fondi Europei del PNRR. Questo piano finanzia in varie forme e percentuali progetti di ricerca e la realizzazione dell’infrastruttura necessaria all’utilizzo dell’idrogeno verde (prodotto da fonti rinnovabili) con lo scopo di contribuire alla decarbonizzazione del Paese. “Accordi di collaborazione commerciale e tecnica sia con partner nazionali che stranieri - sottolinea Barbara Lodi, Responsabile Engineering & Construction Impianti Energetici e Idrogeno di CPL Concordia - ci permettono non solo di operare in questo segmento, ma di ampliare il nostro parco prodotti da utilizzare sia nelle opportunità legate al PNRR, sia nelle proposte di efficientamento energetico per clienti pubblici e privati. Ci poniamo come soggetto abilitatore della tecnologia e realizzatore degli impianti”. In prospettiva di un futuro sempre più improntato sui processi di efficientamento e decarbonizzazione, l’idrogeno verde può rappresentare un vettore nel processo di transizione energetica, a tutela dell’ambiente e a beneficio della collettività. “In un contesto di evoluzione sostenibile – aggiunge Barbara Lodi - CPL Concordia si colloca come abilitatore tecnico e partner tecnologico per la costruzione e la manutenzione degli impianti per la produzione e l’erogazione di idrogeno, contribuendo alla realizzazione della strategia europea mirata al progressivo aumento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili per conseguire l’obiettivo di riduzione del 100% delle emissioni entro il 2050”. Per la moltitudine di vantaggi prodotti, l’idrogeno verde rappresenta a tutti gli effetti un vettore energetico pulito che può offrire un notevole apporto al processo di decarbonizzazione, riducendo la quantità di emissioni di CO2 e contribuendo alla salvaguardia del pianeta. “La nostra società – afferma Lodi - è in grado di gestire tutti gli aspetti tecnici ed amministrativi degli impianti costituenti l’intera filiera dell’idrogeno e la successiva realizzazione e gestione, partendo dalla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, procedendo con gli impianti di elettrolisi fino alle cabine di misura ed immissione e all’alimentazione di celle a combustibile”. La Cooperativa accompagna i clienti in tutte le fasi del progetto, con assesment iniziali, proposte di efficientamenti e possibilità di accesso ai bandi di finanziamento del PNRR, includendo anche la possibile integrazione dei servizi di analisi e taratura, delle verifiche ispettive e dei sistemi di controllo. “Per le industrie ceramiche – chiude la stessa Lodi - l’idrogeno rappresenta il vettore ideale per un processo di decarbonizzazione, mentre per il riscaldamento urbano può rappresentare una valida alternativa grazie alla sua compatibilità con le reti gas esistenti e gli impianti di teleriscaldamento e/o di produzione combinata elettrica/termofrigorifera”. La cogenerazione da gas naturale è la produzione combinata di energia elettrica ed energia termica attraverso l’ausilio di un motore alimentato a metano o a GNL collegato con un generatore elettrico. Con la trigenerazione è possibile produrre energia frigorifera, sfruttando in parte o tutta l’energia termica prodotta dal motore. 


Installazione di un impianto di cogenerazione presso Farmaceutica Angelini e sede principale di CPL Concordia (MO)

Nello stesso tempo, la società Nyox di Borgo Chiese (Trento) si focalizza sulla realizzazione chiavi in mano (Engineering Procurement and Construction) di impianti fotovoltaici per la decarbonizzazione del mondo industriale e, grazie alla partnership con Edison Next, propone formule innovative di Power Purchase Agreement on-site e off-site. Edison Next (società del Gruppo Edison che accompagna clienti e territori nel percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica) e Polytec (azienda italiana leader nell’automazione industriale e nella costruzione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili) hanno, infatti, deciso di unirsi nella partnership strategica denominata Nyox. “La nostra società – spiega Pierluigi De Cesero, Chief Sales Officer di Nyox - si occupa di impianti fotovoltaici industriali e con una reference list di oltre 220MWp di impianti contrattualizzati sappiamo bene che il cliente vuole la sicurezza di avere i prodotti più tecnologici e performanti del mercato. Nel nostro caso di “System Integrator” questa ricerca si traduce nello stringere accordi con i più grandi produttori di tecnologie fotovoltaiche per poter così progettare sistemi sempre più efficienti, integrati tra loro e performanti. Penso agli ultimi pannelli con rese elevate che permettono di avere potenze inimmaginabili fino a qualche tempo fa, o inverter e sistemi software che permettono di comprendere in tempo reale possibili anomalie evitando di che l’impianto non produca al meglio delle sue possibilità”. In un campo come quello energetico l’innovazione non si misura, inoltre, solo con questo metro ma vi sono anche strumenti innovativi grazie ai quali ci si approccia al cliente con l’obiettivo di diventare un vero partner e non più mero fornitore. “In questo caso – continua De Cesero - si parla di strumenti finanziari, quali ad esempio le nuove formule di PPA (Power Purchase Agreement) dove, grazie alla partnership con Edison Next, Nyox propone formule innovative adattabili alle specifiche necessità dei clienti, garantendo la produzione di energia green senza nessun investimento da parte del cliente”. Altri strumenti innovativi sono, lato software, la piattaforma Jada per l’ottimizzazione della gestione degli impianti; lato supply chain l’attingere a catene di fornitura green; lato stoccaggio il sempre più importante tema dei sistemi BESS (Battery Energy Storage System). “Abbiamo investito molto – conferma De Cesero - in merito alle strategie di acquisto, ottenendo ottimi risultati sia dal punto di vista economico che dal punto di vista delle innovazioni tecnologiche. Sapere in anticipo le innovazioni dei componenti di un impianto fotovoltaico piuttosto che puntare alla formazione continua del team di progettazione e ingegneria ha sì un costo per l’azienda, ma permette poi al cliente finale di ottenere un prodotto migliore, e talvolta unico, sul mercato. Se poi pensiamo all’investimento fatto per la piattaforma Jada, la risposta è presto data. Jada (Jada Analytics Data Assets) consente di raggiungere risultati impensabili, sia in termini di efficienza degli impianti, attraverso una gestione oculata e con strumenti di IA particolarmente sofisticati, sia in termini di informazioni predittive circa il funzionamento degli impianti, risultando determinante ai fini di evitare dannosi fermo-impianti. È una soluzione che permette al cliente finale di approcciarsi all’investimento fotovoltaico non solo dal punto di vista della sostenibilità, ma anche dal punto di vista di un vero e proprio investimento finanziario che va continuamente monitorato e tutelato”. Operare un investimento fotovoltaico attraverso formule in PPA on site su terreni propri, o off site nel caso in cui non si disponga di terreni propri, consente, ad esempio, di non dover fare alcun investimento diretto da parte delle aziende e soprattutto avere la consapevolezza che l’impianto sarà sempre gestito al meglio da professionisti del settore. 


Impianto fotovoltaico a terra e a tetto (Nyox)

(Articolo di Andrea Ghiaroni, pubblicato in CER il giornale della ceramica n. 405)
Foto di copertina: Impianto fotovoltaico a tetto (Xiber)