Vai alla lista notizie Notizie L'ombra dei dazi sul mercato americano 22 aprile 2025 Dati e statistiche di settore Materia: Newsletter Salva nei preferiti Il webinar Confindustria Ceramica-Prometeia di marzo 2025 delinea un lieve recupero del consumo di ceramica. Previsioni su cui pesa l’incognita dei dazi, che potrebbero sconvolgere la scena. Dopo aver archiviato il 2024 con una crescita economica sostenuta, stimata al +2,8%, l’economia americana appare indirizzata a registrare un’ulteriore espansione nel 2025. Questa crescita sarà spinta da un mercato del lavoro dinamico e da una solida crescita dei salari, sebbene a ritmi più moderati rispetto agli anni precedenti, che dovrebbero portare un ulteriore incremento del PIL del +2,4%. Tuttavia, iniziano ad emergere i primi segnali di raffreddamento, come il tasso di risparmio persistentemente basso e il calo della fiducia dei consumatori. La persistente carenza di abitazioni e il possibile rientro dei tassi di interesse dovrebbero inoltre sostenere gli investimenti residenziali, che dopo il recupero stimato al +4,2% del 2024, sono attesi in crescita anche nell’anno in corso, del +1,4% circa. Sono queste alcune delle evidenze emerse durante il webinar realizzato da Prometeia, in collaborazione con l’Associazione, lo scorso 12 marzo. Tuttavia, lo scenario può essere fortemente influenzato dalle scelte di politica commerciale adottate dal governo americano. Un eventuale aumento delle tariffe sui beni importati rappresenta infatti il principale rischio sia per la tenuta dell’attività manifatturiera che per l’andamento dei prezzi e, quindi, la dinamica dei tassi di interesse. L’evoluzione dell’inflazione e dei tassi di interesse sarà inoltre centrale anche nella dinamica degli investimenti in costruzione dal lato della domanda mentre, lato offerta, le politiche migratorie che potrebbero ridurre la forza lavoro e l’impatto delle tariffe sull’approvvigionamento di input rappresentano le principali minacce. Il mercato americano delle piastrelle di ceramica è il più rilevante mercato all’importazione a livello mondiale. Rappresenta infatti oltre il 6% delle importazioni globali in quantità e l’8% di quelle in valore. Nel quadriennio 2020-2024 i produttori locali hanno mantenuto una quota media del 29% circa, mentre le importazioni hanno inciso mediamente per il 70% sul consumo totale di piastrelle di ceramica, che si è attestato in media a circa 270 milioni di metri quadrati. Il mercato inoltre è caratterizzato da una forte eterogeneità dei fornitori: produttori europei come Italia e Spagna detengono insieme circa un quarto del mercato, mentre paesi latino-americani come Messico e Brasile rappresentano circa il 18% dei consumi americani. Tra i Paesi asiatici, negli ultimi anni si è osservata una repentina crescita delle esportazioni indiane che, insieme ad altri paesi del sud est asiatico, hanno acquisito rapidamente importanti quote di mercato. Dal 2019 al 2023 le importazioni dall’India sono infatti cresciute di oltre 31 milioni di metri quadrati in volume, portando il paese a diventare in pochi anni il principale fornitore in volume. L’eterogeneità dei fornitori si riflette anche sul mix di prodotto importato dagli USA, meno sbilanciato verso il grés porcellanato rispetto ai principali mercati europei, sebbene i player asiatici, con valori medi più ridotti, detengano una quota rilevante e in crescita del mercato americano anche sul grès porcellanato. Una quota significativa delle importazioni, stimata al 20%, è infatti rappresentata da prodotti “commodity”, con prezzo medio inferiore ai 5€/mq, mentre la fascia più ampia è quella che va dai 5 ai 10€/mq, con una quota del 45%. Tra i 10 e 15 €/mq si posizionano invece il 18% delle importazioni, mentre il rimanente 17% ha un valore medio unitario superiore ai 15€/mq. In quest’ultima fascia si posiziona l’Italia che, secondo le stime, ha un prezzo medio “landed” di poco inferiore ai 25€/mq, circa il doppio rispetto alla media delle importazioni. Secondo i dati forniti dal Tile Council of North America, nel 2024 il consumo americano di piastrelle di ceramica si è attestato a 250,9 milioni di metri quadrati, in calo del -5,1% rispetto al 2023. In particolare, le vendite dei produttori domestici hanno subito una flessione del -9% circa, mentre le importazioni totali sono calate del -3,5%. Per i produttori italiani lo scorso anno si è chiuso con un recupero delle vendite negli Stati Uniti rispetto al 2023, a fronte invece di flessioni di tutti gli altri principali paesi esportatori. Le prospettive sui consumi americani sono legate a doppio filo alla dinamica del settore delle costruzioni che, a sua volta, è guidato soprattutto dalla dinamica dei tassi di interesse. In questo scenario, secondo le stime fornite da Prometeia, la domanda di piastrelle di ceramica è attesa crescere del +1,8% circa nell’anno in corso, riportandosi al di sopra dei 255 milioni di metri quadrati. Sul mercato all’importazione però la questione dazi è ancora una volta determinante: l’ipotesi di introduzione di una tariffa flat per tutti gli esportatori penalizzerebbe i produttori esteri ed in particolare quelli che occupano una fascia di prezzo più elevata, su cui l’impatto sarebbe proporzionalmente più incisivo. (Articolo di Andrea Cusi pubblicato su CER il giornale della ceramica n.410)